Itinerari

In mezzo a tutto. Tenuta Don Mimì è al centro della Valle d'Itria che, a sua volta, è interconnessa con i variegati territori della Puglia. Da Cisternino a Martina Franca, passando per Locorotondo, Polignano, Monopoli, Carovigno e Torre Guaceto.

Monopoli

È uno dei centri più importanti della Terra di Bari. Tutta l’area attorno al porto cittadino è un “museo” naturale a cielo aperto. Poi si deve proseguire la visita accedendo al caratteristico centro storico, in cui spicca il contrasto tra i vicoli strettissimi e l’ariosità delle piazze (piazza Garibaldi, piazza Palmieri e piazza XX settembre, le più famose). L’altro aspetto che colpisce è la grande quantità di chiese. Su tutte, la Cattedrale di Maria della Santissima della Madia che, insieme al Castello di Carlo V e al Palazzo Martinelli Meo-Evoli, rappresenta un trittico di edifici storici assolutamente da visitare.

Polignano a Mare

Candide case, stradine curate e scorci a strapiombo sul mare. Qui, tra gli altri, è nato il Signor Volare, Domenico Modugno. Dopo una visita a Palazzo Pino Pascali, museo d’arte contemporanea e una sosta nella grotta di Peppino Campanella, artista che lavora pietra e vetro locale con cui crea lampade, non può mancare godersi il tramonto nei vari angoli da cui è possibile ammirare il mare cristallino e la roccia ricamata da cavità impressionanti, scavate dall'acqua. A due passi, da Grotta Palazzese a Lama Monachile, si può godere di uno dei litorali più belli di Puglia, tra insenature nascoste e deliziose spiagge sabbiose.

Torre Guaceto

Paradiso naturale nella macchia mediterranea, con antiche evidenze archeologiche risalenti all’età del Bronzo, immerso tra grandi canneti e un fondale marino limpidissimo, la riserva naturale di Torre Guaceto (40 km dalla Tenuta) vanta uno degli ecosistemi tra i più ricchi di biodiversità del Mediterraneo, con praterie di posidonia oceanica e formazioni coralline mediterranee. Le spiagge si caratterizzano con dune incontaminate alte fino a 10 metri. Numerose sono le specie di fauna che la popolano. Luogo ideale per la nutrizione e riproduzione della tartaruga marina Caretta, occupa un’area complessiva di 110 ettari.

Egnazia

I reperti dell’area archeologica testimoniano l’abitato dall’età del bronzo fino al Medioevo. Quando il mare è calmo e trasparente si possono vedere biancheggiare le colonne dei templi ancora immerse nell’acqua. Le sue origini risalenti al XV sec. a.C. sono testimoniate da illustri citazioni di Orazio e Plinio il Vecchio. All’esterno delle mura di cinta si trova il Museo Archeologico Nazionale di Egnazia, al suo interno i reperti sono organizzati in tre differenti mostre tematiche: la prima su materiali dell’età del bronzo, la seconda sulla storia della città e la terza dedicata alle relazioni tra l’archeologia e le altre discipline scientifiche.

Savelletri (Fasano)

Località marina, con scogliere e sabbia, Savelletri ha un suggestivo porticciolo di pescherecci, con circa trecento barche, inserito nell’elenco della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico dei porti designati allo sbarco del tonno rosso e del pesce spada. È uno dei luoghi di villeggiatura più noti, per i turisti italiani e stranieri. Assai frequentata la costa verso nord, caratterizzata dalla presenza di antiche costruzioni sulla scogliera, in prossimità del mare, denominate "Case Bianche". Una chicca della zona, infine, è il vicino campo da golf, uno dei migliori green della Puglia, con 18 buche.

Carovigno (Brindisi)

Cittadina dalle antiche origini, si presenta ai viaggiatori con una architettura caratterizzata da torri d’avvistamento e porte d’accesso, chiese e castelli. Sul punto più alto vi è il castello Dentice di Frasso costruito nel XV secolo. Appartengono al castello anche la cappella di Sant`Anna e la storica Porta Ostuni detta “Porta Nuova”. Nel centro storico medievale si apre l’accesso secondario su una stradina caratterizzata da tanti piccoli archi, nota come Arco Del Prete. Ancor oggi è attivo lo storico forno pubblico “Lu scattusu”, in cui i prodotti sono ancora cotti sulla pietra in un forno alimentato a fascine d’ulivo, come da antica tradizione